(ANSA) - TORINO, 26 FEB - La crisi ha morso anche le cooperative piemontesi, ma <<il movimento ha sostanzialmente tenuto in termini di fatturato, soci e addetti>>. L'analisi e'� di Giancarlo Gonella, presidente di Legacoop Piemonte, ed �e' stata esposta oggi, a Torino, durante il 10� congresso regionale.
Al 31 dicembre le cooperative associate alla lega sono 501, con circa 865 mila soci e 17 mila addetti. Il valore della produzione e' � di circa un miliardo e seicentomila euro, che cresce a due miliardi e settecentomila contando quello dei sodalizi di altre regioni che operano in Piemonte in maniera stabile (e portano gli addetti a ventunmila). Valori che, nonostante la crisi, fra il 2008 e il 2009 sono cresciuti del 4% (a fronte dell'8% del periodo 2007/08). Per questo Gonella afferma che <<la cooperativa e'� uno strumento credibile per uscire dalla crisi>>. <<L'impatto - ha aggiunto - e'� stato duro, ma nella sua gran parte lo si e'� potuto attutire. I patrimoni intergenerazionali e le forme di solidarieta' fra i soci hanno dato un aiuto. E le cooperative, in genere, hanno dimostrato una maggiore capacita' di resistenza rispetto alle imprese di capitali. Questo dovrebbe essere un punto di analisi importante per le politiche che questa Regione e questo Paese sono chiamate a fare>>.
Nel complesso, l'universo delle cooperative piemontesi significa il 7% del pil regionale. (ANSA).